Domanda:
a chi piace il JAZZ ?
2007-06-19 13:50:23 UTC
a chi piace il JAZZ ?
Quindici risposte:
2007-06-23 03:45:06 UTC
Ciao Leo M,

certamente che mi piace il Jazz, ma non solo; a me piace la musica a 360°, ...non so se mi spiego. Sono convinto che dovremmo un po' rivedere il nostro, passato ed attuale, concetto di Jazz, perché, secondo me, non è corretto collocarlo nell'ambiente storico e nell'epoca, finora ritenuti più idonei ed ufficiali, e non è corretto restringerlo in un territorio, che, per quanto vasto possa essere, è pur sempre "limitato". Mi rendo conto che, molto probabilmente, farò drizzare i capelli a tanti cultori del Jazz, in questo momento, ma, sono assolutamente convinto di quello che sto dicendo; se noi consideriamo Jazz, non uno stile o un genere musicale, ma, un modo di vivere, di pensare e di agire, dobbiamo annoverare molti musicisti del passato tra coloro che hanno, consapevolmente o meno, fatto del Jazz. Faccio qualche esempio: immaginiamo per un momento di incontrare il grande F.Chopin, e di trascorre un po' di tempo insieme a lui (una giornata, due o tre...; ognuno faccia come preferisce!). Dovremo pure trovarci a parlare di musica, prima o poi, con un personaggio del genere! E, come potrebbe parlare di musica uno come Chopin, senza mettersi al pianoforte e senza suonare nemmeno una nota?! Non è possibile... Sono arci-stra-convinto che, nel trovarmi a scambiare due chiacchiere sulla musica, con Fryderyk Franciszek Chopin, egli lo farebbe sedendosi davanti al suo pianoforte, e sono super-arci-stra-convinto che, trovandosi in una tale posizione, non riuscirebbe proprio a stare fermo con le mani, mettendosi a suonare qualcosa, anche di "improvvisato", cioè, qualcosa di inventato o creato al momento, tanto per intenderci. Qualcuno, compreso lo stesso Chopin in persona, potrebbe anche dissentire dalla mia opinione, ma io non ci trovo nulla di male nell'affermare che, proprio mentre mi sta facendo ascoltare qualcosa di improvvisato, egli sta facendo del Jazz! E sono altrettanto convinto che, molte composizioni del passato, delle quali noi conserviamo una "fotografia" (mi riferisco allo spartito), siano nate spontaneamente, suonate tutte di fila dallo stesso compositore che poi le ha trascritte sul pentagramma; mi riesce difficile, tanto per tornare a Chopin, immaginarlo mentre compone e che suona poche note, poi si ferma e le scrive, poi riprende a suonare una battuta o due, si ferma di nuovo e le scrive, e così via... No, non ci credo! Sono sicuro che le sue musiche più belle siano uscite spontaneamente tutte intere dalla sua mente e dalle sue dita, e penso: "Quanto sarebbe bello averlo sentito suonare in quel preciso istante!!!" Chi ha avuto il privilegio di ascoltarlo, sicuramente ha ricevuto un dono assai prezioso, e, forse anche questa persona un po' se ne rendeva conto...

Lo stesso esempio potrei farlo con Franz Liszt, il quale, tra l'altro era amico di Chopin, e i due si incontravano a volte scambiandosi le loro esperienze musicali. Se poi andiamo a vedere da vicino un altro musicista e compositore tra i più grandi della storia, quale è stato W.A.Mozart, conoscendolo un po', come si può pensare che non fosse capace di improvvisare nulla?! Proprio lui, il quale era in grado di tenere a memoria un intero concerto ascoltato una sola volta, e di suonarlo e trascriverlo nota per nota tutto intero? Te lo immagini mentre componeva, a suonare due note, fermarsi un momento a scriverle, poi suonare altre due o tre note, fermarsi di nuovo e così via? Beh, io non riesco ad immaginare nemmeno Mozart in tali condizioni; non è possibile! Ecco perché, prima dicevo che dovremmo rivedere il nostro concetto di Jazz. Ma andiamo pure ancora più indietro nel tempo, cioè andiamo a trovare il Sig. J.S.Bach, colui che ha rivoluzionato la musica, inventandosi di sana pianta un sacco di combinazioni armoniche che fino ad allora erano impensabili, e non solo... Allora, perché non apriamo la nostra mente e non cerchiamo di togliere tutti quei paletti che sono stati applicati alla musica in generale e di conseguenza anche al Jazz, e non diciamo invece che esso non è strettamente quello che è stato ritenuto finora da molti, bensì, molto di più. E dobbiamo pure convenire che, quello che è successo con i grandi compositori ed interpreti dei secoli scorsi, è accaduto anche in ciò che è ritenuto tuttora "il campo del Jazz"; intendo dire che, quando noi ascoltiamo un brano "Jazz" dal disco, quindi ...registrato, ovviamente perde molto delle caratteristiche proprie allo stile in cui noi stessi lo collochiamo e diventa allora altra cosa rispetto al Jazz, esattamente quello che succede ascoltando un "Improvviso" di Chopin, o una "Fuga" di Bach, o un "Concerto" di Mozart, sia dal disco che, in questo caso, anche dal vivo. Ho conosciuto ed ascoltato personalmente dal vivo alcuni musicisti considerati tra i più bravi nel campo del "Free Jazz", per esempio, che, a mio avviso si sono fabbricati un modello standardizzato nell'improvvisazione, a tal punto che mi viene difficile credere che si tratti esattamente di "Free Jazz". In questo caso ci sono solamente due possibilità; o la definizione dello stile è troppo esagerata, oppure il modo di suonare non è all'altezza della definizione stessa. Infatti, alcuni musicisti, che in un primo momento furono i fautori del "Free Jazz", poi, essendosi accorti di questo "limite", hanno ripreso a fare dell'altro. In sostanza, a rigor di logica, sembrerebbe che fosse stata un po' troppo azzardata l'idea di inventarsi il cosiddetto "Free Jazz", anche perché, se il Jazz non fosse Free già di per sè stesso, allora non potrebbe essere definito neppure "Jazz" in quanto tale! Praticamente c'è un termine di troppo nel "Free Jazz", che poi andando ad osservare bene, non è proprio così "Free" come si vorrebe far credere. Mi fermo qui, altrimenti non so quanto lungo verrebbe fuori questo mio papiro. Grazie per la tua domanda, molto interessante e stimolante. Ti saluto cordialmente.

Ciao!
Mantra
2007-06-20 09:02:02 UTC
Il Jazz piace a chi sa leggere gli spazi fra le note.
?
2016-12-08 18:46:53 UTC
Ho quasi 50 anni e vivo di musica. Quand'ero piccolo, negli anni 60, quasi nessuno ascoltava jazz ma io ho avuto l. a. fortuna di avere un padre appassionato che aveva pochi ma buoni dischi di jazz dei quali mi sono nutrito: Charlie Parker, Oscar Peterson, Chet Baker, Miles Davis, John Coltrane, Duke Ellington. Li ho ascoltati, riascoltati, quasi arati col vecchio giradischi che avevo, con l. a. passione che, forse, solo un preadolescente può avere. Ero considerato quasi un marziano dai coetanei che ascoltavano le canzonette alla radio. Poi negli anni 70 ho scoperto il cutting-side e mi sono appassionato a gruppi come i Genesis, gli ELP, gli sure e da allora ho sempre seguito l'evoluzione della musica. Ma il jazz restava l. a. mia vera vocazione. Il tuo problema è che stai cercando di appassionarti come uno che non riesce a dormire cerca di addormentarsi rischiando di arrivare all'alba con gli occhi spalancati. Vedi, l. a. passione è una cosa che accade. Io ancora oggi rimango incantato nell'ascoltare un assolo di Charlie Parker, o l. a. meraviglia di un'esibizione di Oscar Peterson, il suono di Jaco Pastorius o l'armonia di un'orchestra. Ma organic una sinfonia di Behetoven o una fuga di Bach. Il mio mestiere è il musicista e ti posso dire che il ninety 9% della musica che c'è in giro mi annoia ma quando ascolto, ascolto tutto. Ho l. a. sensazione che tu non pratichi un ascolto a 360 gradi perchè ti identifichi nel ruolo del bassista e ascolti soprattutto il basso cercando emozioni e ispirazione. Cosa vuol dire non trovare un filo melodico? Dopo l'esposizione del tema ogni solista inventa una melodia basata sullo schema armonico del brano. E' questo il bello del jazz: non macchine atte a riprodurre opere scritte ma musicisti che improvvisano, che creano al momento. D'accordo, anche molto jazz che soprattutto oggi si suona è noioso e ripetitivo e mi annoia, anche perché molti più che creare imitano. consistent with assurdo l. a. potenza di internet che ci da l. a. possibilità di scaricare quasi tutto è controproducente perché si comincia a saltellare qua e là senza concentrarsi. Un disco come style of Blue lo puoi ascoltare a thousand volte e ogni volta scopri una cosa nuova - tenendo presente che contiene cose mai fatte prima: quando parte Coltrane con l'assolo a me vemgono ancora adesso i brividi. Beh basta così, spero di esserti stato utile Ciao
travel.patmetheny
2007-06-21 09:56:42 UTC
leggi il mio nick e capirai i miei gusti
2007-06-21 09:43:37 UTC
yeah!!
panovideo
2007-06-21 02:46:21 UTC
Da John Coltrane ai Soft Machine, da Chet Baker ai Tangerine Dream... sì, amo il jazz, in tutte le sue forme possibili, anche quelle 'fusion' e quelle blues-soul-rockeggianti, con una leggera eccezione forse per il dixieland, che non sono mai arrivato ad apprezzare veramente. Amo la voce di Ella Fitzgerald e Billie Holiday, il sax baritono di Lester Young, amo "Kind of Blue" e "A Love Supreme"... E l'inimitabile Charlie "Bird" Parker.
musicbypeppe
2007-06-20 11:06:15 UTC
amo il jazz....
calamaionero
2007-06-20 04:55:42 UTC
A me,tantissimo.
2007-06-20 01:03:30 UTC
Da quando ero piccola mio padre mi costringeva ad andare a tutti i festival jazz in circolazione e quindi alla fine piace pure a me...però dal mio modesto punto di vista credo che sia più bello un concerto che un cd...dal vivo si sente di più l'anima della musica..
Batoideo[[OjàjA!]]
2007-06-20 00:56:00 UTC
a me...
kajagoogoolupo
2007-06-23 01:03:27 UTC
Mi piace, ma non tutto. Mi piace molto il disco di Pat Metheny con Brad Mehldau, e ultimamente il cd di FABRIZIO BOSSO "You've changed".

Uno stile di jazz che invece non mi piace è il free-jazz, dove tutti improvvisano suonando tutti insieme...

Mi piace invece gustare il suono di ogni singolo strumento, e godere delle improvvisazioni, che del jazz sono il succo...
cosetta
2007-06-22 15:38:07 UTC
sì, ma non so perché. Forse perché mia mamma era ragazza alla fine della guerra e lo riascoltava per sentirsi giovane, o perché casualmente i miei amici suonavano il jazz. Boh. Fatto sta che mi fa star bene.
2007-06-20 14:38:31 UTC
Io amo molto il jazz..ma penso che renda al massimo soprattutto dal vivo..con l'improvvisazione..quindi lo vado a vedere ogni volta che posso..al Blunote, alle Scimmie..alla Salumeria della Musica (tutti a Milano).. poi..il jazz crea atmosfera...è conviviale..è anima..messa in note..e tu? cosa ascolti? ami il jazz?

un saluto e buonanotte, D.
Persephon
2007-06-20 09:00:56 UTC
Mi fa morire il Jazz!

In questo momento sto ascoltando Miles Davis "Jeru" dal disco The Essential Miles Davis



FANTASTICO!
2007-06-20 06:46:31 UTC
Il jazz è unico.esso si riassume in questa frase di Duke Ellington "In genere, il jazz è sempre stato simile al tipo d'uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia.»Il Jazz è uno stile fantastico che nasce dalla fusione di vari generi. Proprio per questo nasce in America dove ci sono tutte le razze. Infatti dagli europei il jazz ha preso un po' di classica,dagli africani il ritmo, e così via.......

Per questo si può vedere un jazzista che suona classica ,mas si può vedere un pianista di formazione classica che suona jazz.



Comunque il jazz si divide in tanti stili:Acid Jazz

-Be Bop

-Cool jazz

-Dixieland

-Free Jazz

-Fusion

-Grunge Jazz

-Hard Bop

-Jazz da camera

-Jazz manouche o Gipsy Jazz

-Jazz samba

-Latin Jazz

-Main Stream

-Modal jazz

-New Orleans

-Nu jazz

-Ragtime

-Smooth Jazz

-Swing

-Western Swing

Il più bello è il free jazz:Come indica il nome si tratta di un tipo di musica libera, completamente al di fuori degli schemi: uno dei limiti estremi raggiunti negli anni è stata la partitura per quintetto che prevedeva la libera improvvisazione, contemporanea, di tutti gli strumenti secondo l'estro del momento.



Al di là degli eccessi ci si trova comunque di fronte ad un genere musicale di difficile comprensione senza una conoscenza approfondita di tutto quello che lo ha preceduto (musicalmente, sociologicamente, politicamente): ai massimi livelli si è davanti a musicisti che rivendicano o il loro diritto ad essere considerati "uomini" o la loro disperazione per il "non riuscirci".

E qualora - ma molto raramente - non ci si trovi di fronte ad una rivendicazione sociale, si affronta la totale libertà espressiva di musicisti che trasmettono le loro emozioni ad un pubblico che poi le recepirà in maniera indipendente e personale: il paragone può essere possibile con le "improvvisazioni" di Vassiliy Kandinsky.

I caratteri di novità di questo stile rispetto ai precedenti consistono nella frammentazione e irregolarità del ritmo e della metrica, nella atonalità che può arrivare fino al rumorismo, nell'assorbimento di tradizioni musicali provenienti da ogni parte del mondo (tanto che può essere considerato un antenato della World Music) e soprattutto nella tensione, intesa come intensità e liricità, che talvolta assume caratteri orgiastici e liberatori.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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